Obbligo POS, esentati i tabaccai
Dal 30 giugno scorso negozianti, artigiani e studi professionali che non permetteranno ai clienti i pagamenti tramite Pos potranno essere multati ma è arrivato l’esonero per i tabaccai dall’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito per la vendita di generi di monopolio, valori postali e bollati.
Tabaccai, niente pos per sigarette e valori bollati
“I tabaccai saranno esentati dall’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito per i tabacchi ed i valori bollati”. Lo ha annunciato il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, dopo aver firmato il 24 ottobre scorso una determina in tal senso.
Una notizia accolta con grande soddisfazione della Fit, la Federazione italiana tabaccai aderente a Confcommercio, per la quale “la bassa marginalità di questi prodotti e servizi mal si concilia con i costi di transazione della moneta elettronica”. Il presidente, Mario Antonelli, ha sottolineato che le tabaccherie sono concessionari di Stato e non semplici esercizi commerciali. È per via di questa distinzione, infatti, che possono vendere prodotti di monopolio come il tabacco e le sigarette.
“La fiscalità dei tabacchi e dei valori bollati e postali – ha aggiunto Antonelli – è certificata a monte e pertanto su tali prodotti le finalità antielusione della norma del 2012 sono superflue”. Senza contare i bassi margini di guadagno su questi prodotti, viste i costi delle commissioni così alti.
“Per questo accettare o meno il pagamento con il Pos deve essere per il tabaccaio una facoltà e non un obbligo. In tanti oggi accettano il pagamento con carta e continueranno a farlo. Fermo restando che solo condizioni bancarie più favorevoli possono davvero facilitare la più completa diffusione dei pagamenti con moneta elettronica”, ha concluso Antonelli.
Pos obbligatorio, le sanzioni
Si ricorda che la Guardia di Finanza ha emesso due note con le istruzioni ai reparti territoriali che chiariscono i dubbi sulle modalità e i tempi in cui saranno applicati i provvedimenti a chi non rispetta le regole sull’obbligo del Pos. L’accertamento da parte delle autorità può scattare solo a seguito della denuncia del soggetto al quale è stato rifiutato il pagamento con carta. In questo caso la legge prevede una doppia penalità:
• 30 euro in misura fissa;
• 4% del valore della transizione negata.
La sanzione però può scattare solo nel momento in cui al consumatore viene negato il pagamento elettronico con carta di credito o bancomat. Se il cliente invece non ne fa richiesta, non ci sono le condizioni necessarie per infliggere la multa, anche nei casi in cui l’esercente risulta sprovvisto di Pos. Inoltre, il titolare dell’attività è sanzionabile solo se rifiuta i pagamenti con le carte, ma nel caso invece di altre forme di pagamento non tracciabili, come ad esempio i bonifici, l’esercente può tranquillamente decidere in autonomia di non accettarli.
Anche per i casi di malfunzionamento del Pos, per mancanza di linea o quando si presentano “comprovati problemi di malfunzionamenti tecnici dei dispositivi” non sono previste sanzioni. Saranno poi i finanzieri stessi o gli ufficiali e gli agenti di polizia ad accertarsi del disservizio.
Le partite Iva che hanno l’obbligo di accettare pagamenti con carte o bancomat sono:
• commercianti;
• artigiani;
• liberi professionisti (come ad esempio commercialisti, avvocati, ecc.);
• tabaccai (tranne tabacchi, valori bollati e postali);
• venditori ambulanti;
• attività ricettive (alberghi, ristoranti, ecc.);
• tassisti.
Tutte le violazioni saranno trasmesse al prefetto della provincia in cui sono avvenute e registrate all’interno del software Ares della Guardia di Finanza.