Per consumi e acquisti sarà un bel dicembre

La consueta ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio su consumi di Natale e tredicesime è all’insegna di un rinnovato ottimismo: il totale delle tredicesime supererà i 50 miliardi, la spesa per i regali sarà di 8 miliardi contro i 7,2 del 2022. Sangalli: “fiducia rafforzata per i consumi di Natale”.

Sarà un buon mese di dicembre sul fronte degli acquisti e dei consumi delle famiglie. A dirlo è la consueta ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio su consumi di Natale e tredicesime (link al documento completo in pdf), che stima in poco più di 50 miliardi l‘ammontare del volume delle tredicesime edizione 2023 (erano pari a 47,4 miliardi l’anno scorso), che si tramuteranno in media in 1.882 euro di consumi a famiglia (1.598 euro nel 2022), comprensivi delle spese obbligate. È una crescita, quella delle tredicesime, che il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, imputa alla crescita dell’occupazione, agli effetti del taglio del cuneo fiscale e contributivo e alla diminuzione dell’inflazione, in particolare dei beni energetici.

Per quanto riguarda invece nello specifico i regali di Natale la previsione è di una spesa pari a 8 miliardi (contro i 7,1 del 2022), una somma che si traduce in 186 euro a testa. Li farà il 73,2% degli italiani, pur in presenza di una propensione in calo al 40,1%. In realtà, attenzione, in molti potrebbero già averli acquistati, visto che il volume di acquisti durante la “black week” è cresciuto del 7% in volume, con la spesa complessiva salita a 4,31 miliardi, prevalentemente online (2,41 miliardi, +9,5%) contro i 4,03 del 2022. Sono stati venti milioni gli italiani ad approfittare delle offerte: “un bel segnale in termini di propensione al consumo perché vuol dire che la fiducia è tonica” , ha commentato Mariano Bella.

La situazione economica generale, infine: per il quarto trimestre Confcommercio pronostica una crescita dello 0,2% congiunturale e dello 0,5% tendenziale rispetto al +0,4% e +0,7% stimati rispettivamente dal Governo del governo. Per il 2024 la previsione è invece di +0,9% contro il +1,2% indicato dall’Esecutivo. Detto dell’inflazione, “praticamente scomparsa”, Bella ha evidenziato che “l’economia è in rallentamento, ma c’è tenuta dell’occupazione ai massimi storici, la produzione industriale ha smesso di scendere e i dati turistici estivi sono stati ottimi”. “Crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale”.

CONSUMI E TREDICESIME
Il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, ha illustrato nel corso di una conferenza stampa i risultati della ormai consueta indagine della confederazione su consumi di Natale e tredicesime (pdf). “C’è stata una splendida performance della nostra economia negli ultimi 21 mesi. Siamo andati più forte di Francia e Germania. Un risultato – ha detto Bella – di cui dovremmo essere orgogliosi, con giudizio, merito di cittadini, imprese e lavoratori, grazie anche alla buona risposta della controparte istituzionale”. Secondo Bella poi, è stato “sottovalutato il boom del turismo che invece riesce ad attivare anche altri settori”. Quindi, secondo il direttore dell’Ufficio Studi, “arriviamo in buona salute alla recessione tecnica”.

Entrando nel dettaglio dell’analisi, inflazione e caro bollette peseranno per le famiglie per 13,5 miliardi sulle tredicesime. Un aumento considerevole rispetto al 2021 (9,3 miliardi) e al 2020 (6,7 miliardi). Numeri che si traducono in maggiori costi per le famiglie. Il volume delle tredicesime segna un aumento per dipendenti e pensionati, sia per il buon andamento dell’occupazione, sia per i maggiori contributi e un Irpef più bassa, arrivando a quota 47,3 miliardi contro i 44,4 miliardi del 2021. I consumi si riducono in termini reali, ai minimi da 15 anni, superando di poco i 1.500 euro a famiglia. “Questo non implica però necessariamente minori consumi a dicembre – ha spiegato Bella – tutto dipende dalla fiducia dei consumatori, molto cresciuta a novembre e dai nuovi sostegni in arrivo dal governo”. A questo si aggiunge l’effetto boom del turismo. Nel 2022 si è registrato un incremento dei consumi al 4,5%, proveniente dal sostegno dell’eccesso di risparmio accumulato durante la pandemia, l’eventuale peggioramento delle fiducia però assesterebbe questo processo di trasformazione delle risorse liquide in maggiori consumi.

“Caro energia e inflazione, che resta alta, pur rallentando, rendono incerto il periodo natalizio. Un’incertezza attenuata dalla crescita di fiducia di famiglie e imprese e dall’aumento degli acquisti durante il black Friday. Per rilanciare la crescita va rafforzata soprattutto la domanda interna, accelerando il patto fiscale annunciato dal Governo”. Così il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sull’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione su tredicesime e consumi di Natale presentata oggi”.