Saldi invernali: è tempo di bilanci

I saldi invernali chiudono in calo ma crescono le vendite con pagamenti digitali.

A febbraio le vendite sono calate del 4,6% rispetto a un anno fa (a gennaio il calo è stato pari al -4,5%), e circa un’azienda su due ha chiuso la stagione con un segno negativo. Federazione Moda Italia: “Carovita e temperature miti tra le cause principali”.

“La stagione dei saldi invernali non ha raggiunto i risultati sperati”. Questo il laconico commento di Federazione Moda Italia: “a febbraio- si legge in una nota – le vendite sono calate del 4,6% rispetto a un anno fa (a gennaio il calo è stato pari al -4,5%), e circa un’azienda su due ha chiuso la stagione con un segno negativo. Fra le cause di questa flessione c’è il carovita, che porta gli italiani a cercare occasioni vantaggiose tutto l’anno senza attendere i saldi, ma anche le temperature più miti, che riducono l’esigenza di acquistare capi invernali. Nonostante il rallentamento complessivo, crescono le vendite effettuate attraverso strumenti di pagamento digitali, segno che il cashless può essere una leva importante per rispondere alle nuove abitudini dei clienti, offrire loro un’esperienza d’acquisto in negozio più soddisfacente ed essere più attrattivi sul mercato”. “Fra gennaio e marzo le transazioni senza contanti nei negozi di abbigliamento crescono del +10% rispetto all’anno precedente, mentre il valore dello scontrino medio cashless – indicatore di una sempre maggiore diffusione dei pagamenti con carta anche per spese di piccoli importi – scende in tutta Italia del -3%, arrivando a 56,8 euro”.

 

Fonte: Confcommercio Imprese per l’Italia